Come trattare i parassiti intestinali del cane e del gatto?

Pubblicato il 24/01/2022 - Nella categoria Ultime notizie

Quando parliamo di salute e benessere del nucleo familiare, dobbiamo considerare oltre ai familiari in senso stretto anche gli animali da compagnia, in particolare cane e gatto, che spesso possono soffrire di disturbi e malattie che vanno curati tempestivamente per evitare che la situazione si aggravi. In particolare, per quel che riguarda gli animali, uno dei rischi maggiori risiede nella possibilità che quest’ultimi siano attaccati da parassiti che coinvolgono spesso l'apparato gastrointestinale.

Le tipologie di parassiti che attaccano il cane e il gatto

Come dicevamo, il rischio più grande che possono correre i nostri cani o i nostri gatti risiede nella possibilità che siano attaccati da parassiti intestinali. Questi parassiti possono essere suddivisi in due grandi famiglie:

  • Cestodi : vermi piatti dotati di un uncino attraverso il quale si attaccano alle pareti dell’intestino che rilasciano uova dalla parte più lontana della testa. Tra i cestodi più comuni ricordiamo:

    Dipylidium caninum: un parassita tipico dei cani, chiamato comunemente "tenia dei cani", ma che può infestare anche i gatti. Viene trasmesso attraverso le pulci, che rappresentano il vettore intermedio mentre l’animale attaccato rappresenta quello finale, all’interno del quale depositare le uova che prolifereranno nell’ambiente attraverso le feci;

    Echinococcus granulosus: sono i parassiti responsabili della malattia definita echinococcosi, che causa l’insorgere di cisti non solo a livello intestinale ma anche in altri organi come fegato e polmoni.

  • Nematodi : sono vermi tondi che vivono all’interno dell’intestino di cani e gatti e si nutrono di                  alimenti parzialmente digeriti. Tra questi i più comuni sono:

    Ascaridi: sono parassiti che causano infiammazioni a livello di mucosa e rilasciano uova che si schiudono nelle feci dell’animale. Possono infettare anche l'uomo

    Ancylostomi : anche in questo caso sono parassiti che possono attaccare anche l’uomo. Nell’animale possono essere trasmessi per via orale ma anche attraverso la cute, in particolare delle zampe, trovandosi spesso nei manti erbosi. Una volta nell’intestino attaccano la mucosa per nutrirsi del sangue

    Tricuridi: come gli ancylostomi, si nutrono del sangue della mucosa intestinale e dei liquidi interni, sono molto diffusi nei canili e negli ambienti in cui le condizioni di pulizia sono carenti. Non sono pericolosi per l’uomo

    Strongyloidi: l’attacco all’animale avviene trasmissione percutanea attraverso le uova presenti nel terreno. Possono sfruttare il sistema sanguigno per albergare in altri organi oltre all’intestino.

Oltre ai cestodi e ai nematodi l’attacco parassitario per cani e gatti può avvenire anche senza la presenza di vermi ma con l’azione di protozoi, in particolare i coccidi che comporta la coccidiosi:

  • Giardia Lamblia che causa la giardiasi, e l’infezione avviene attraverso ingestione di acqua o alimenti contaminati con questo protozoo.
  • Toxoplasma che causa la toxoplasmosi nel gatto 
  • Isospora che causa forti dolori intestinali e sanguinamento
  • Leishmania Infantum che causa la nota Leishmaniosi

Quali farmaci usare per sverminare?

Una volta appurata l’infestazione dei parassiti intestinali del cane e del gatto, è necessario iniziare unaterapia farmacologica per liberare il nostro animale da questo disturbo. Per eliminare i vermi è necessario somministrare dei farmaci antiparassitari specifici per via orale, tenendo conto di alcuni aspetti fondamentali quali l’età, il peso e l’ambiente in cui vivono. Inoltre, a seconda della stagione, è possibile utilizzare presidi medici specifici a seconda del parassita presente nell’ambiente circostante, utilizzando collari o lozioni che contrastano la potenziale infestazione, specie per quei parassiti che operano a livello cutaneo. Una volta assunto l’antiparassitario vermifugo, l’infestazione può passare nel giro di 24-48 ore.

Per quanto riguarda il cane un efficace farmaco vermifugo è il Pralen Maxi sottoforma di compresse masticabili a base di mebendazolo e praziquantel.

Per i vermi del gatto consigliamo invece il Drontal a base di praziquantel e di pirantel embonato.

Parassiti nell'intestino: i sintomi

Quando il nostro cane o il nostro gatto è afflitto da un parassitosi, i sintomi possono variare a seconda di alcune circostanze, come l’età dell’animale, la tipologia di parassita e la sua quantità. In linea generale i campanelli di allarme sono relativi ad alcuni stati di salute prontamente rilevabili come:

  • Vomito
  • Diarrea
  • Sangue nelle feci
  • Stitichezza e occlusione intestinale
  • Perdita di peso e di appetito

Uno dei modi più semplici per rilevare la presenza di parassiti è quello di controllare sempre le feci e verificare la presenza o meno di larve o uova o di effettuare un'analisi del sangue specifica.

Come evitare il contagio dei parassiti nell'uomo?

Come detto in precedenza, alcuni parassiti che attaccano il cane e il gatto possono essere trasmessi anche nell’uomo con conseguenze dalla gravità variabile nei casi in cui non vengono trattati in modo adeguato, specie se in casa ci sono dei bambini. Per evitare il contagio da animale a uomo è necessario prestare attenzione ad alcune azioni che solitamente fanno parte della quotidianità di chi possiede un animale domestico:

  • Raccogliere le feci utilizzando guanti e lavando subito dopo le mani;
  • Pulire costantemente la lettiera del gatto mai a mani nude;
  • Igienizzare costantemente l’ambiente casalingo specie per le abitazioni che non dispongono di giardino;
  • Lavare sempre le mani dopo aver giocato o accarezzato il tuo animale;
  • Evitare il sovraffollamento di animali per quel che riguarda i canili e i gattili;
  • Curare sempre l’igiene del proprio animale;
  • Evitare che il proprio cane ingerisca feci di altri animali;
  • Evitare effusioni con le quali la saliva dell’animale viene a contatto con le mucose nasali e della bocca.